C’è la famiglia che ha subìto il dolore per la morte di un congiunto a causa del covid, aiutata a sostenere le spese per il funerale.
C’è la vicenda di un lavoratore stagionale, che, a causa della pandemia, ha visto slittare di due mesi il contratto ed ha avuto difficoltà a far fronte alle spese familiari. C’è la parrocchia che, durante il periodo del lockdown, ha sostenuto persone con un’attività commerciale di quartiere.
Sono solo alcuni delle storie a cui la Chiesa di Grosseto ha offerto un aiuto in questa fase di lenta e difficile ripresa dopo l’emergenza covid.
La Diocesi ha potuto farlo, grazie al fondo straordinario di risorse 8xmille stanziate poche settimane fa dalla Cei per sostenere le Chiese particolari nella loro opera di prossimità a tante situazioni di fragilità che il covid ha fatto emergere. Quelle stanziate dalla Cei rappresentano – è bene evidenziarlo – un ulteriore intervento straordinario, stornato dai fondi 8xmille destinati all’edilizia di culto, per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dal covid-19.
Sono risorse impiegate sia per persone e famiglie in difficoltà, sia per le Parrocchie che non riescono a far fronte alle spese di gestione ordinaria. Dopo aver raccolto, attraverso i parroci, le richieste, nei giorni scorsi è terminata l’attività di vaglio e quindi di assegnazione degli aiuti. In particolare, sono stati erogati 63700 euro per le Parrocchie che in questi mesi stanno fronteggiando la difficile situazione di dover colmare le mancate entrate da offerte legate all’attività pastorale con le spese ordinarie e straordinarie che non sono mancate.
Un problema che ha riguardato fondamentalmente le Parrocchie più piccole, collocate nei paesi e nei piccoli centri della Diocesi. Parallelamente sono stati erogati 65mila euro circa di risorse del fondo per le famiglie che si sono rivolte alle Parrocchie perché in situazione di bisogno.
Le richieste arrivate sono state 60; il contributo medio messo a disposizione è stato di 1250 euro. Varie le richieste, che si possono riassumere nel bisogno, da parte di queste famiglie, di liquidità per far fronte alle spese ordinarie come pagamento di bollette, di canoni di affitto o anche di rate di finanziamenti.
Il lavoro che è venuto a mancare o che, come quello stagionale, è partito in ritardo ha fatto sì che molti si siano trovati nell’improvvisa difficoltà anche a rispondere a spese minime. Di fronte al bisogno i mezzi non sono molti, ma è il desiderio della Chiesa di essere vicina alla gente in un momento tanto particolare per tutti.
Un aiuto che si somma all’opera di questi mesi che la Diocesi ha portato avanti attraverso la Caritas, garantendo pasti a persone senza fissa dimora, spesa a quasi 400 famiglie sull’intero territorio diocesano. Una presenza che continuerà. Questo fa capire quanto sia importante l’8xmille e la firma di ognuno di noi in favore della Chiesa cattolica, nella propria denuncia dei redditi.